Ansa/Fnsi: precaria sfida editori, paghino loro figli 5 euro

giovedì, gennaio 13, 2011
By refusi

 Ecco, da un lancio dell’Ansa, l’intervento di Paola Vescovi, del direttivo di Refusi e del Sindacato Giornalisti del Veneto, al congresso Fnsi in corso a Bergamo

 (dell’inviato Michele Cassano)

   (ANSA) – BERGAMO, 13 GEN – ”Ogni mattina mi sveglio alle 8,

guardo le notizie su Internet, prendo la mia macchinina e vado a

caccia di notizie. Sono contenta. E’ da bambina che volevo fare

la giornalista sul campo. Poi a sera arriva lo sconforto. Con

pochi euro a pezzo, non so mai quello che mi mettero’ in tasca.

Non doveva andare cosi’. Doveva essere flessibilita’, non

precarieta’. Invece ci siamo impantanati. Se non vogliono

assumerci, allora ci diano paghe adeguate. Cosa dobbiamo fare di

piu?”.

   Paola Vescovi, 30 anni, veneziana, volto sorridente e un po’

timido, e’ al Congresso della Fnsi come delegata per i precari.

Tra i pochi giovani presenti, prende coraggio e sale sul palco

di Bergamo, per lanciare la sua sfida. ”Il direttore generale

della Fieg ieri ci ha detto che dobbiamo essere duttili. Noi

siamo gia’ duttili ma, nonostante cio’, veniamo pagati cinque

euro lordi a pezzo. Lo dicano questo ai loro figli. Cosa

risponderebbero se chiedessero: ”Babbo, perche’ gli editori

pagano cosi’ poco?”. Parte qualche applauso, ma la sala e’

mezza vuota. E Paola ne ha anche per i colleghi.

   ”Ieri che si discuteva di statuto e bisognava votare la sala

era piena, oggi invece che dovremmo occuparci di noi, e parlare

dei precari va anche di moda, non c’e’ nessuno. Le parole pero’

non servono piu’, servono i fatti. Noi vogliamo il cambiamento,

allora facciamolo. Spero che questa sia la volta buona”. Paola

scende dal palco, riceve qualche complimento. Sorride, ma negli

occhi si puo’ cogliere il timore che esporsi nella sua

condizione possa costare caro. Laureata in lettere, e’ precaria

da quasi sei anni, ma tiene duro. ”L’assunzione e’ una chimera,

ma vado avanti. Mi piace scrivere, mi piace raccontare le cose

alle gente. Certo, non voglio arrivare cosi’ a quaranta anni. Ci

sara’ un momento in cui dovro’ chiedermi: e adesso? Allora forse

sara’ costretta a rinunciare ai miei sogni e a fare un passo

indietro”.

   Paola vive da sola, una casa in affitto, con la difficolta’

di arrivare a fine mese. ”Finora non ho pensato a fare un

figlio, ma mi pongo la domanda. Come posso tutelare un’altra

persona se gia’ io sono in questa condizione? Piangersi addosso

pero’ non serve a niente. Occorre mettersi in gioco, contribuire

a capire come si risolvono i problemi. Senza creare muri,

neanche davanti a chi sta dall’altra parte”. (ANSA).

One Response to “Ansa/Fnsi: precaria sfida editori, paghino loro figli 5 euro”

  1. [...] L’intervento di Laura, giovane giornalista veneta, al congresso della FNSI: Il direttore generale della Fieg ieri ci ha detto che dobbiamo essere duttili. Noi siamo gia’ duttili ma, nonostante cio’, veniamo pagati cinque euro lordi a pezzo. Lo dicano questo ai loro figli. [...]

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