Tavolo sul precariato: intervento di Luca Baggio, presidente Commissione Lavoro del Veneto

lunedì, luglio 4, 2011
By refusi

Intervento di Luca Baggio *
Giornalisti precari: tavolo regionale proposto dai capogruppo
di Palazzo Ferro-Fini è necessario per trovare soluzioni

Venezia, 4 luglio 2011 –  Il 70 per cento dei giornalisti veneti sono collaboratori o freelance che non godono di alcuna tutela: un dato che grava sulla qualità dell’informazione e sulla sua indipendenza ma soprattutto mette a repentaglio la dignità di questi lavoratori. Non è una situazione nuova: è da molti, troppi, anni che nelle aziende editoriali avviene ciò per cui, se capitasse in altre aziende, giustamente si griderebbe allo scandalo, sollecitando l’attenzione degli organismi preposti a vigilare e impedire che un rapporto di lavoro si trasformi in sfruttamento. Questi lavoratori, questi giornalisti, pur lavorando negli organi di stampa, pur essendo essi stessi a fornire le notizie, non hanno mai potuto contare sul fatto che prima o poi questo dramma emergesse e ne fosse informata l’opinione pubblica, che solo da poco e timidamente ne sta prendendo coscienza. Questi lavoratori non possono essere definiti precari: può essere definito precario chi lavora ogni giorno da oltre un decennio nella medesima testata? Può essere definito precario chi è occupato ogni giorno, festivi compresi, e per un numero di ore non definibile, a elaborare le notizie che poi leggiamo? Quello che non manca ai giornalisti è proprio il lavoro. Precaria è, invece, la loro situazione economica e sociale, perché essi non ricevono una giusta retribuzione, in barba anche ai contratti collettivi di lavoro, e non possono usufruire delle basilari tutele garantite a tutti i lavoratori. Manca un minimo di prospettiva per il futuro. La parola giusta per definire questi lavoratori è una sola: sfruttati. Credevo che fosse soltanto un triste ricordo il lavoro a cottimo dove più produci più guadagni. Ma per molti giornalisti non contrattualizzati è la triste realtà di oggi, a causa di compensi ridicoli che difficilmente permettono loro di sopravvivere: compensi pari a sette centesimi a riga, dove conta quanto si scrive, e non cosa e come si scrive e quanto tempo si è reso necessario per predisporre il prodotto finale. Per tutte queste ragioni accolgo con favore la proposta presentata dai capogruppo di Palazzo Ferro Fini di aprire un tavolo di discussione per studiare soluzioni concrete per far fronte a tale situazione. A ben vedere non ce ne sarebbe la necessità, visto che i riferimenti normativi ci sono: si pensi al contratto nazionale di lavoro giornalistico che già indica compensi e modalità di lavoro sia per i collaboratori che per i redattori. Il problema è che è esso sia applicato: non dovrebbe esserci nessun giornalista – come del resto nessun lavoratore – che a monte non sappia come sarà retribuito il suo lavoro e quali tutele gli sono garantite. Un tavolo di discussione può dunque essere l’occasione per mettere ordine su una situazione che non può che definirsi scandalosa. Serve un impegno comune per eliminare lo sfruttamento. Credo che il Veneto su questo possa dare un buon esempio. Lo dico come Presidente della Commissione Lavoro, seriamente preoccupato che nella nostra Regione ci siano oltre 1600 persone che lavorano non nascoste negli scantinati, ma il cui nome e cognome appare ogni giorno sui giornali, sulle tv, sui comunicati stampa, e che svolgono un servizio prezioso quale è quello di informare.
* Luca Baggio
Presidente Commissione Lavoro Consiglio Regionale del Veneto

Tags: , , , ,

Comments are closed.

cerca

twitter

  • Loading tweets...