Riforma Odg, le bozze in esame al consiglio nazionale dell’Ordine

sabato, novembre 9, 2013
By refusi

typewriterRiforma dell’Ordine dei Giornalisti, c’è una bozza di proposta. E’ stata presentata nella seduta di novembre del consiglio nazionale dell’Ordine. Ma già durante la seduta sono stati presentati molti emendamenti, al punto che alla commissione è stato dato altro tempo: della proposta di riforma si riparlerà nella seduta del 21 gennaio 2014.

La proposta, una volta approvata, verrà presentata al Parlamento. Con il testo infatti l’Odg vuole provare ad indirizzare eventuali modifiche decise dal legislatore. Compresa quella più estrema, la cancellazione dell’Ordine dei Giornalisti chiesta dal Movimento 5 Stelle a Montecitorio, proposta di legge che secondo fonti interne sarebbe vicina alla calendarizzazione. Di seguito riportiamo la bozza di riforma espressa dalla mini-commissione interna all’Odg, guidata dall’ex vicepresidente Enrico Paissan. Si nota in particolare la proposta di costituire un canale unico di accesso alla professione, un percorso universitario senza più le attuali forme di praticantato normale e d’ufficio, mantenendo i giornalisti pubblicisti con un esame diverso e, solo per loro, senza obbligo di laurea. Fra gli altri punti di rilievo il rapporto 3-2 fra professionisti e pubblicisti nel futuro consiglio, la costituzione di un giurì “terzo” che giudichi preliminarmente il valore effettivo delle cause di diffamazione, il voto elettronico e l’istituzione di registri degli uffici stampa.

Ecco la bozza nella sua interezza:

 GRUPPO DI LAVORO RIFORMA ORDINE

24 OTTOBRE 2013 – BOZZA DI PROPOSTA PER IL CONSIGLIO NAZIONALE

Canale unico di accesso alla professione

 Alla prova di idoneità professionale si accede con la laurea in una qualsiasi disciplina, seguita dalla pratica giornalistica da svolgersi nell’ambito di un master universitario biennale, il cui percorso formativo sia disciplinato sulla base di convenzioni tra l’Università e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Il percorso si concluderà con l’esame professionale.

 Periodo di transizione

 Per un periodo di tre anni dall’entrata in vigore della legge di riforma dell’Ordine, sono fatte salve le regole che attualmente disciplinano l’accesso alla professione di giornalista. (Si rimanda alle norme transitorie così come previste dall’art. 3 della proposta di legge Pisicchio, presentata il 15.03.2013)

 Pubblicisti

 L’iscrizione nell’Elenco dei pubblicisti è subordinata all’effettuazione di verifica/colloquio/esame da svolgersi presso il Consiglio regionale dell’Ordine competente, su elementi delle seguenti materie: a) etica professionale; b) norme giuridiche attinenti al giornalismo; diritto pubblico; ordinamento giuridico della professione di giornalista e norme contrattuali e previdenziali; norme amministrative e penali concernenti la stampa; legislazione sul diritto d’autore. La verifica/colloquio/esame deve svolgersi a seguito della frequenza di corsi formativi, anche on line, di 20 ore organizzati dai Consigli regionali o dal Consiglio nazionale. La domanda resta sospesa fino al superamento della verifica/colloquio/esame.

Ogni anno ciascun Consiglio regionale potrà, comunicandolo al Consiglio nazionale, esonerare dalla verifica/colloquio/esame nonché dalla frequenza del corso formativo, fermi restando gli altri requisiti, fino ad un massimo di 2 aspiranti pubblicisti per riconosciuti meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

Giurì per la correttezza dell’informazione

In ogni distretto di Corte d’Appello in cui ha sede ciascun Consiglio regionale dell’Ordine è istituito il Giurì per la correttezza dell’informazione

 Composizione del Consiglio nazionale dell’Ordine

 La composizione del Consiglio Nazionale dell’ODG e le modalità per la sua elezione sono stabilite da un apposito regolamento adottato dal ministro della Giustizia su proposta del Consiglio nazionale dell’Ordine, fermo restando il rapporto di 3 a 2 tra professionisti e pubblicisti, perseguendo l’obiettivo di una consistente riduzione del numero dei componenti, in funzione di una migliore operatività e di un contenimento dei costi.

 Durata in carica del CNOG

 Il Consiglio dura in carica 4 anni. Non è possibile rivestire la carica di presidente, vice-presidente, tesoriere e segretario per più di due mandati consecutivi.

 Modalità di voto per l’elezione degli organi regionali e nazionale dell’Ordine

 I consiglieri regionali e nazionali dell’Ordine si eleggono attraverso il voto elettronico. Il numero di preferenze da esprimere non può superare i due terzi dei consiglieri da eleggere.

 Consigli di disciplina territoriali e Consiglio di disciplina nazionale

 Il Consiglio di disciplina nazionale viene formato con modalità analoghe a quelle stabilite per la designazione del Consiglio di disciplina territoriale. Il Cnog propone 24 nomi al primo presidente della Corte di Cassazione il quale sceglie i 12 componenti del CDN. Il presidente e il segretario dei Consigli di disciplina territoriali e del Consiglio di disciplina nazionale sono eletti dai componenti degli organismi nel corso della riunione di insediamento.

 Uffici stampa

 Ciascun Consiglio regionale dell’Ordine istituisce il Registro degli Uffici stampa pubblici e privati nei quali operano giornalisti iscritti all’Albo. Tale registro è aggiornato annualmente. Nei comunicati degli uffici stampa certificati potrà/dovrà essere indicato il numero di protocollo della registrazione.

 Verifica svolgimento attività professionale a fini previdenziali

 Ai soli fini della verifica dell’effettivo svolgimento dell’attività professionale, l’Istituto previdenziale fornisce, con vincolo di riservatezza, i dati richiesti dall’Ordine dei giornalisti. Dopo la verifica, l’Ordine procede alla distruzione dei dati.

 Cancellazione per inattività

 Non si fa luogo alla cancellazione per inattività del giornalista che abbia almeno 20 anni di iscrizione all’Albo.

 (fine della bozza Paissan)

Nella seduta di novembre dell’Ordine sono stati espressi emendamenti di rilievo alla bozza in questione. Di seguito riportiamo le proposte delle due componenti maggiori presenti in consiglio. Nel primo gruppo di emendamenti, come si vede, il canale d’accesso alla professione viene reso unico sia per professionisti che pubblicisti, quindi il settore viene diviso in tre categorie: professionisti in attività, abilitati e giornalisti emeriti.

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Nel secondo si mantiene il praticantato in redazione, si mantiene un esame regionale per i pubblicisti senza obbligo di laurea, si elimina il rapporto 3-2 in consiglio e il voto elettronico, si prevede l’accesso anche dei fotogiornalisti nel registro degli uffici stampa.

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