Report: terza assemblea annuale di Re:Fusi. «Priorità ai coordinamenti freelance nelle testate»
Rafforzare ulteriormente l’organizzazione per incentivare efficaci forme di coordinamento tra collaboratori nelle diverse testate, come premessa per la sigla di accordi aziendali con il supporto fattivo dei comitati di redazione (Cdr).
E’ questa la priorità che si è posta la terza assemblea generale di Re:Fusi, il coordinamento dei giornalisti precari atipici e freelance del Veneto, organizzata al Bocciodromo di Vicenza, cui hanno partecipato numerosi colleghi provenienti da tutta la regione, oltre a una delegazione proveniente dalla Lombardia.
“In due anni di strada ne è stata fatta e da fantasmi siamo diventati priorità per gli organismi di categoria – esordisce Nicola Chiarini, presidente di Re:Fusi e componente Commissione nazionale Lavoro autonomo Fnsi – si sono avviati processi di trasformazione reali, che saranno tanto più veloci e da noi governati, quanto numerosi e organizzati sapremo essere. Dal dibattito iniziato in Parlamento sul disegno di legge per l’equo compenso giornalistico, che si ripromette di tagliare i contributi pubblici agli editori che non si atterrano a regole e congruità dei pagamenti, all’interlocuzione con la commissione Lavoro del Senato fino alla direttiva della Fnsi perché attraverso i Cdr vi sia la piena rappresentanza dei collaboratori, si stanno facendo passi avanti impensabili in tempi anche recenti”.
Su questo fronte, rilevanti sono i risultati raggiunti con la sigla, mercoledì scorso, nel rinnovo della parte economica del contratto collettivo nazionale di lavoro. “Sono previste decontribuzioni importanti per le aziende che stabilizzano con contratti a tempo indeterminato i collaboratori – spiega Paola Vescovi, componente della Giunta nazionale Fnsi e del direttivo di Re:Fusi – a questo si affianca la decisione di istituire un ente bilaterale per la formazione e l’aggiornamento professionale dei giornalisti e una Commissione Fieg- Fnsi per la valutazione dell’impatto delle innovazioni sull’organizzazione del lavoro e l’emersione e considerazione delle nuove figure professionali”.
E la crescita dei movimenti e dei coordinamenti dei giornalisti freelance nelle diverse regioni d’Italia, ha accelerato anche le forme di collaborazione tra gli organismi di governo della categoria, grazie all’elezione di colleghi precari nelle realtà dove l’organizzazione è più avanzata.
“Si è avviato il percorso per la costruzione della Carta di Firenze, nella collaborazione tra Ordine e Fnsi – dice Alessandro Mantovani, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti – si proporrà come carta deontologica e di “buone prassi ed impegni” a tutela di giornalisti freelance, precari, collaboratori, Partite Iva e non contrattualizzati in genere. Insomma, chi non si atterrà potrà essere sanzionato”.
La Carta verrà varata con una grande manifestazione nazionale, appunto, a Firenze dal 7 al 9 ottobre cui Re:Fusi esprime sostegno e per cui lancia appello a tutte le realtà organizzate perché partecipino e condividano il percorso.
“Noi tutti siamo a disposizione per far crescere il movimento – osserva Martina Zambon, tra i fondatori di Re:Fusi e consigliere regionale dell’Ordine – ma ciascun collega ha il dovere di superare l’individualismo e raccordarsi per creare organizzazione nelle diverse realtà aziendali”.
Non a caso il Corriere del Veneto, dove esiste un coordinamento dei collaboratori, è l’unico esempio al momento in cui attraverso la trattativa si sono raggiunti miglioramenti nei pagamenti a pezzo e un accordo sui rimborsi. Altrove gli editori hanno prosperato sulla divisione dei colleghi, imponendo tagli unilaterali come al Gazzettino.
Gli interventi di Daniele Carlon, segretario del Sindacato dei giornalisti del Veneto, e di Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine regionale, hanno marcato la piena volontà di collaborare e costruire una solida unità d’azione con Re:Fusi, per condurre una battaglia vittoriosa contro il precariato, che rappresenta una delle priorità di tutta la categoria. Temi su cui ha garantito il proprio impegno anche Gabriele Cappato, consigliere nazionale dell’Ordine presente all’assemblea. L’impegno è reciproco: Re:Fusi ribadisce la volontà di collaborare con gli organismi della categoria.
L’assemblea, inoltre, ha salutato l’ingresso di diversi nuovi aderenti che permetteranno di rafforzare la presenza di Re:Fusi nelle province di Treviso e Verona, dove il radicamento è al momento meno capillare che in altre realtà. Sono state, infine, approvate le modifiche allo Statuto, illustrate dal vice presidente Giovanni Monforte, che dovrebbero rendere più agile ed efficace l’azione della struttura.