Scioperano i collaboratori de L’Unità di tutta Italia
I collaboratori esterni de L’Unità delle edizioni locali e i corrispondenti regionali del quotidiano scioperano venerdì 7 e sabato 8 ottobre: protestano contro i ritardi di mesi nei pagamenti e contro la situazione di totale blocco per i collaboratori storici, senza alcuna prospettiva. Re:fusi sostiene la lotta dei collaboratori de L’Unità e promuove l’organizzazione di lotte in tutte le testate con simili problemi. Riportiamo qui sotto la lettera che i collaboratori hanno inviato al direttore Claudio Sardo. Solidarietà!
Caro Direttore,
con questa nostra, La informiamo che i collaboratori esterni delle redazioni di Roma, Firenze, Milano, Bologna e i corrispondenti regionali, nel giorno di oggi, 7 ottobre, e di domani, 8 ottobre, si asterranno dal lavorare per l’Unità. È con rammarico che facciamo presente una situazione che non siamo più disposti ad accettare.
In primis, il ritardo nei pagamenti: per la maggior parte di noi l’ultimo bonifico risale a giugno, e riguarda il compenso delle pubblicazioni di febbraio. Una situazione aggravata dalle spese che ci troviamo a sostenere relative al lavoro che forniamo a questo giornale, per cui i pagamenti ricevuti con questo ritardo raramente possono essere considerati un guadagno.
Tutto questo avviene in un contesto di totale assenza di prospettive per i precari storici, anche a fronte di spazi che si sono aperti con i prepensionamenti. Abbiamo atteso con sacrificio, in nome di un’azienda che stimiamo e alla quale sentiamo di appartenere, la fine dello stato di crisi, di fatto avvenuto lo scorso giugno, sicuri come eravamo che le condizioni finora mal sopportate sarebbero finalmente cessate. Con tutta evidenza così non è stato. I nostri assegni sono, invece, fermi a due anni fa, ridotti a una media di 20 euro lordi a pezzo. Così è ancora per le nostre prospettive, congelate sull’altare dell’attesa, in nome di un futuro migliore che non si scorge all’orizzonte.
Ci rivolgiamo a Lei, con stima e rispetto, chiedendoLe che questa lettera di rivendicazione dei nostri diritti trovi spazio sull’Unità e che quanto prima siano pagate le nostre spettanze, arretrati compresi, e ci sia una convocazione per un incontro chiarificatore. In definitiva, chiediamo che venga riconosciuta da questa azienda la nostra esistenza e con essa il rispetto e la dignità che ne consegue.
Le chiediamo, perciò, con forza, di farsi portavoce delle nostre istanze con il Cda della Nie e con l’editore, a cui molto abbiamo dato.
Infine, il nostro pensiero va ai colleghi tutti, alla direzione, ai desk, al Centrale, ai quali ci dispiace arrecare, con il nostro sciopero, i disagi che ne conseguiranno, ma il nostro stato di esasperazione e la negazione dei nostri diritti non ci permette di sopportare oltre.
I collaboratori esterni di Roma, Bologna, Firenze, Milano e i corrispondenti regionali.