Giornalisti, si riparte da Bari: assemblea 23-24 settembre convocata da 7 assostampa regionali
Il nuovo contratto dei giornalisti è stato appena firmato, e all’inizio del 2015 si svolgerà il congresso della FNSI.
Intanto la crisi del settore dell’editoria sembra non avere fine, e la situazione di precari, atipici e freelance rimane un’emergenza.
Per questo è necessario fare il punto, con un obiettivo: rinnovare in profondità il ruolo e l’azione del sindacato.
Le sfide sono grandi: dal dialogo e coinvolgimento della grande “terra di nessuno” delle testate web (e dei colleghi che ci lavorano), alla necessaria organizzazione dei precari nelle aziende e negli organismi di categoria, in uno scenario in cui tagli e chiusure di testate sono purtroppo cronaca quotidiana, e rappresentano un problema gigantesco per la qualità complessiva dell’informazione (e di conseguenza della democrazia) italiana.
Di tutto questo si parlerà a Bari martedì 23 e mercoledì 24 settembre 2014 in un’assemblea convocata da 7 sindacati regionali, fra cui quello del Veneto.
Re:fusi ci sarà e invita tutti i colleghi ad aderire, sia “in carne ed ossa” sia “in spirito”,
inviando le adesioni alla email gruppo.refusi@gmail.com
Qui di seguito l’appello che convoca l’assemblea. Info e aggiornamenti sul blog “assostampa regionali”.
Il sindacato dei giornalisti italiani nell’era della rivoluzione tecnologica
L’accordo contrattuale in vigore da fine giugno, sottoscritto da Fnsi e Fieg con l’importante contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha modificato positivamente le norme sui prepensionamenti e dato respiro al sistema, mette al riparo le relazioni sindacali dagli attacchi delle frange estreme del mondo editoriale, pone le basi per l’inclusione di giornalisti precari oggi esclusi dal contratto, introduce alcune norme di protezione sociale del lavoro autonomo, fissa minimi tabellari per i compensi delle collaborazioni autonome giornalistiche, sensibilmente superiori alla attuale media nazionale. Dal punto di vista della tenuta del sistema dell’informazione, l’accordo contrattuale produrrà nel triennio un gettito utile, anche se non sufficiente, all’assestamento dei conti previdenziali dell’Inpgi per circa 80 milioni di euro.
A partire da questi dati è possibile, anzi doveroso, porsi da subito, e fuori da logiche di parte, in vista dell’imminente Congresso della Fnsi, il problema del futuro dell’informazione nel nostro Paese. Il comparto editoriale è interessato da una rivoluzione industriale, che coinvolge carta stampata, web e sistema radiotelevisivo pubblico e privato. Le realtà emergenti, ma fragili, del web dovranno essere sempre più al centro dell’azione sindacale. Sarà però necessario impegnarsi da subito perché il sistema radiotelevisivo pubblico e privato trovi una rappresentanza adeguata nell’ambito datoriale e più puntuale in quello della rappresentanza sindacale a livello federale.
Utili a questo scopo, le considerazioni del Forum permanente di Assisi, che facciamo nostre, tenendo presente che ogni ragionamento sull’informazione e sui principi costituzionali che la tutelano, sul valore imprescindibile dell’autonomia, sulla libertà di stampa sempre più minacciata e sulla professione giornalistica nell’era digitale, deve misurarsi con gli effetti che potrebbe produrre sul sistema e sulla sua tenuta, oggi messa in discussione dalla crisi.
Un’altra questione che consideriamo centrale e sulla quale non faremo passi indietro, è la improcrastinabile necessità di riorganizzare in profondità il sindacato dei giornalisti, in stretta collaborazione con gli enti della categoria, per portarlo all’altezza delle sfide che attendono il sistema dell’informazione, in particolare sul versante delle conoscenze, dei servizi e della comunicazione.
A marzo 2016 si riaprirà il confronto sul contratto con gli editori, che già annunciano nuovi attacchi ai pilastri del contratto nazionale di lavoro. Ebbene: la sfida è molto alta, lo scontro sarà duro, quindi dal prossimo congresso dovranno emergere con chiarezza le linee guida della nostra azione, che al momento non appaiono chiare. Non ultima la questione del conflitto, motore di ogni trattativa, oggi confinato a livello territoriale o addirittura aziendale, spesso nell’isolamento. Su questo è urgente riaprire il confronto nella categoria. Bari prima, e il Congresso poi, saranno le occasioni giuste per discuterne, proporre un nuovo modello di relazioni industriali e individuare nuove forme di lotta.
Invitiamo tutte le colleghe e i colleghi, a livello individuale e associativo, ad aderire e a partecipare all’assemblea di Bari, contribuendo con interventi scritti che è possibile inviare già da ora alle Associazioni proponenti.
Sindacato dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige
Sindacato dei Giornalisti del Veneto
Associazione della Stampa Della Valle d’Aosta
Associazione ligure dei giornalisti
Associazione della Stampa del Molise
Associazione della Stampa di Basilicata
Associazione della Stampa di Puglia
Queste le prime adesioni:
Andrea Camporese, presidente Inpgi;
Andrea Ferro, consigliere nazionale Ordine giornalisti (Liguria);
Enrico Ferri, sindaco revisore Inpgi;
Fabrizio Franchi, presidente Ordine giornalisti Trentino-Alto Adige;
Giuseppe Giulietti, giornalista Rai;
Valentino Losito, presidente Ordine giornalisti Puglia;
Attilio Lugli, ex Presidente Ordine dei giornalisti della Liguria;
Giuseppe Marzano, cda Inpgi;
Filippo Paganini, presidente Ordine giornalisti Liguria;
Edmondo Rho, cda Inpgi;
Felice Salvati, consigliere nazionale Ordine giornalisti (Puglia);
Gianfranco Sansalone, consigliere nazionale Ordine giornalisti (Liguria);
Paolo Serventi Longhi, vicepresidente Inpgi;
Elio Silva, sindaco revisore Inpgi;
Sindacato Giornalisti delle Marche;
Gianfranco Summo, cda Casagit;
Vincenzo Varagona, cda Fondo previdenza complementare.
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