Ddl diffamazione: per Re:fusi è un grave errore revocare lo sciopero

Il nostro sindacato, giustamente, aveva richiamato con forza all’astensione dal lavoro, marcando per la prima volta la necessità di un fronte comune di lotta tra tutti i giornalisti, dentro e fuori le redazioni. Ma ai toni roboanti, nel giro di poche ore, si è sostituita un’arrendevolezza oggettivamente incomprensibile, depotenziando la mobilitazione a vaga protesta. Non ci permettiamo di contestare l’autorevolezza del presidente del Senato, Renato Schifani, ma le semplici rassicurazioni non possono bastarci su una materia così delicata. A maggior ragione su un testo in cui parte dei gruppi parlamentari di maggioranza non ha avuto timore a tagliare la faccia al Governo, che aveva chiesto la cancellazione della norma “ammazza precari”, motivandola tecnicamente.
Ma la scelta della Fnsi, pur raggiunta con forti travagli interni, rischia di avere riverberi negativi ben oltre la battaglia in corso. Col rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro alle porte, questo è un autogol clamoroso. Pensiamo forse di aver rafforzato la nostra posizione rispetto alla Fieg mostrando che per farci recedere basta una pacata richiesta di ripensamento, senza alcuna contropartita garantita?
Tutto questo quadro rafforza, in ogni modo, una nostra convinzione già profondamente radicata: per trasformare gli organismi di governo di categoria, serve una presenza e un impegno sempre maggiore e sempre più in prima linea dei giornalisti atipici, freelance, precari.
il direttivo di Re:fusi